Il lusso della consapevolezza

Quello con Sextantio a Santo Stefano in Sessanio è stato amore a prima vista. Un piccolo borgo fortificato di epoca medievale perfettamente conservato, la forza e la bellezza della natura del Parco Naturale del Gran Sasso, il minuzioso recupero conservativo delle abitazioni della gente comune, supportato da un attento studio antropologico per ricostruire il più fedelmente possibile la vita dei tempi passati.

La semplicità dei mobili di una volta, i materassi in lana come venivano confezionati un tempo, il sapone prodotto secondo le ricette della tradizione e le colorate coperte fatte a maglia o all’uncinetto, uno dei pochissimi elementi decorativi in uno spazio tanto arioso quanto intenso nella sua essenzialità. Qualche bottega e un paio di laboratori, poche taverne.

Eppure, solo dopo poche ore, questo luogo è diventato per me una visione pioneristica di quello che il lusso può essere, e può donarci.

Le dimensioni di tempo e spazio, incapaci di scandire le giornate, assumono un valore diverso, e risulta più facile riappropriarsi del momento presente. Il superfluo è minimo e studiato, ed assume così anch’esso un ruolo riconosciuto e più definito, proprio perché non dato per scontato. La concentrazione sulla nostra saggezza interiore ha meno occasioni di perdersi e si ravviva.

Noi siamo tutto ciò che ci serve, e talvolta uno stile di vita sovraccarico di stimoli ci allontana troppo da questa visione. Apprezzare la comodità di elementi di lusso materiale, ricercare l’appagamento estetico nell’arte o nel design, godere della facilità del contatto sociale che una città regala, sfruttare la potenza della tecnologia, … tutto ciò non può distogliere l’attenzione dall’essenza del nostro essere.

Viviamo in un’epoca in cui il prendersi cura della propria dimensione emotiva e spirituale si veste sempre più di una responsabilità individuale consapevole e deliberata; i meccanismi ed i ritmi della vita moderna richiedono la gestione di elevati carichi di input e di attività, con il rischio di distrarci dall’alimentare gli aspetti più sottili della nostra esistenza. Creare spazio e nutrimento per il loro sviluppo è nostro compito.

E se un hotel è in grado di riportarci a questa consapevolezza e ricorda di riappropriarci della nostra essenza, creando le condizioni per lavorare sugli aspetti più profondi del nostro sviluppo personale ed evolutivo, come può essere definito se non l’espressione del lusso nella forma per noi più preziosa?

 

Crediti fotografici: Sextantio

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