Il valore del Dolce Far Niente

“Non fare nulla è meglio che essere occupati a fare nulla” – Lao Tzu

 

Al mattino, apriamo le finestre per fare entrare aria nuova e fresca nelle stanze. Eppure spesso non riserviamo la stessa attenzione ad ossigenare la nostra mente. In italiano, abbiamo una bella espressione per descriverlo: il dolce far niente.

Pianificazione, produttività, performance sono le parole chiave che guidano le giornate e le liste di cose da fare scandiscono il tempo, rendendo a poco a poco la capacità di rilassarsi a noi cosi estranea che quando non abbiamo compiti, impegni o scadenze da rispettare ci troviamo in difficoltà, a combattere con radicati sensi di colpa quando il nostro rendimento giornaliero è al di sotto dei livelli abituali.

Il dolce far niente non ha nulla a che vedere con la pigrizia o con l’essere fannulloni. Significa assaporare il momento presente, fare qualcosa per il PIACERE e non per il DOVERE di farla.

Come dice la parola stessa che ci definisce, siamo esseri umani, eppure sembra che ESSERE ormai non ci basti più e troviamo identità e definizione di noi stessi per lo più nel FARE.

Ricordo ancora un momento di alcuni anni fa, vividamente stampato nella mia mente per la chiarezza del messaggio emotivo che mi ha trasmesso. Durante un periodo di lavoro intenso in cui l’esigenza di staccare la spina si fa sempre più pressante, decido di ritagliare un paio di ore per leggere un libro a bordo piscina. Sono inquieta, leggo ma ho la testa altrove, nuoto e mi sdraio al sole ma il risultato non è quello che mi aspetto: non riesco a rilassarmi.

Fu in quel momento che realizzai che trovare un momento di pausa rigenerante non era più un meccanismo per me naturale e consapevolmente realizzabile. Capii che sapersi rilassare è una pratica che segue le proprie dinamiche, e che come tale avrei dovuto migliorarla e allenarla.

Passeggiare lasciando a casa il cellulare e godersi il panorama, disegnare e riscoprire il piacere di attività manuali o artistiche, guardare un documentario, meditare, leggere un articolo che ci interessa, riscoprire il potere di una pennichella dopo pranzo, … ciascuno esplora le proprie personali modalità per abbandonare gli schemi della routine del dover fare e per dare spazio e libertà a idee, ispirazioni e progetti di esprimersi.

Impariamo ad apprezzare quel vuoto, che spesso tendiamo a voler riempire a tutti i costi, per ascoltare i nostri desideri, fare chiarezza sulle nostre visioni, tenere la mente aperta e soprattutto scardinare l’idea che non avere prodotto decine di email o pagine di documenti sia stata una perdita di tempo.

Disciplina, scadenze e programmazione sono un supporto fondamentale per gestire qualunque progetto, non solo lavorativo. Dare ossigeno ai pensieri, liberandoli dalle briglie dell’operatività quotidiana è il motore che mantiene vivi l’elemento creativo e la dimensione intuitiva, presupporti fondamentali per migliorare la qualità di ogni lavoro.

E’ molto più probabile che siamo sorpresi da una delle nostre idee più innovative e originali mentre stiamo curando il giardino che mentre rispondiamo all’ennesima email della giornata.

 

Crediti fotografici: Stefano Butturini

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